Lo Yoga è una disciplina millenaria ormai sulla bocca di tutti.

Basta fare una semplice ricerca su Google e ci si apre un mondo: corsi di meditazione, classi, lezione di ogni genere, decine di stili e centinaia di proposte!

È un mondo frammentato che a volte suona molto disorientante!

È innegabile il fascino che questa disciplina suscita, ma come orientarsi? Come scegliere? E poi…esattamente cos’è questo Yoga?

Se il mondo occidentale sembra aver fagocitato nel marketing questa pratica, il mondo orientale non ha molti dubbi a riguardo!

Lo Yoga è una tradizione sapienziale originaria dell’India, dove è riconosciuto come patrimonio spirituale e culturale, un dono che questa colorata nazione ha fatto al mondo intero. Le sue origini sono antiche, ed attingono alla tradizione millenaria che ruota intorno all’Induismo ed all’orientamento ad una spiritualità che pervade quella cultura fin nelle viscere. Lo Yoga si occupa dell’uomo, e del suo campo mentale. Lo fa in modo affascinante: passando dal corpo! Nella sua antica etimologia la parola Yoga significa «unione», già nel suo significato quindi possiamo cogliere un primo spiraglio della completezza con cui questa disciplina guarda all’uomo. Ma «unione» di cosa? L’assunto di partenza è che l’essere umano si percepisce frammentato, e questa sensazione si esprime in un sentimento di sofferenza. Una sofferenza che si colora di molteplici sfumature: fisica, emotiva, spirituale finanche a sensazioni di stanchezza, disorientamento, stress, esaurimento… ti ritrovi?

Ognuno di noi ha incontrato gli stati di cui sto parlando, li conosciamo bene perché accompagnano il nostro vissuto. Da qui una riflessione: tutto ciò che viviamo a livello psichico ed emotivo è vissuto nel corpo, non abbiamo un alto luogo in cui vivere! Il corpo è il nostro campo di esperienza ma spesso ce ne dimentichiamo, e così iniziamo a frammentarci. Se tutto è vissuto nel corpo, tutto ciò che viene trattenuto in questo luogo, sotto forma di tensioni, col tempo cristallizza, diventando un ospite che prima o poi sentiremo scomodo. Ecco allora l’affascinante lavoro sul corpo! Passiamo dal corpo ascoltandolo, rilassandolo, distendendolo ed aprendoci ad uno spazio di osservazione interno in cui, coltivando silenzio e liberandoci dal giudizio, saremo in grado di incontrare quelle tensioni cristallizzate. 

E qui cosa succede? Respiriamo, lasciando che tutto accada.

Il respiro è il grande Maestro in questo processo di apprendimento del Sé. 

Attraverso l’attenzione al respiro la mente viene man mano invitata ad entrare nel corpo, riallacciando la relazione tra l’esterno e l’interno, e così chiudiamo il cerchio! 

Dalla frammentazione all’integrazione!

Essere integri significa quindi aver acceso quell’osservatore interno che allo stesso tempo ci collega e ci scollega dai nostri automatismi più profondi.

La mente infatti ha una natura estremamente reattiva, a stimolo risponde immediatamente con uno schema reattivo e comportamentale a cui ormai siamo completamente assuefatti, un solco che viene continuamente calcato. In una famosa canzone si canta “sei solo la copia di mille riassunti”, ed è proprio così che mi piace definire questa mente estremamente pesante, giudicante e ripetitiva. Finché questo meccanismo è in atto, non c’è quindi consapevolezza, la mente è profondamente separata dall’esperienza. Quando invece, attraverso la pratica sul tappetino, iniziamo ad allenare la mente all’attenzione, qualcosa cambia nei suoi schemi abituali. L’attenzione ai processi li illumina di consapevolezza, ed è tutta un’altra musica: arriva lo stimolo ma io lo vedo, e allora prendo un respiro, faccio una pausa. In quella pausa tutto cambia: invece che cadere nella reazione ho la possibilità di scegliere come agire. E l’azione che nasce da un’osservazione consapevole sarà un’azione fresca, nuova, armoniosa con me in quell’istante. Ho abbandonato quel solito solco!

Ecco come la pratica costante dello Yoga, nutrita con questo tipo di intenzione, è davvero in grado ci innescare rivoluzioni dentro di noi!

Incredibile che tutto nasca dai movimenti del corpo col respiro, non credi?

Ma per comprendere davvero tutti questi aspetti occorre farne esperienza, ecco allora che lascio a tutti i lettori di Peculiar Stories un piccolo dono: una breve pratica tutta per voi! 

https://1drv.ms/v/s!Apina5CNoNJ8gYEqL2nDze0g8V0sxA

Fatene buon uso!

Namastè!

Federica Giacone – insegnante di Yoga

Mi chiamo Federica Giacone, ed ho una grande passione: lo Yoga. Sono una studentessa ed un’insegnante, ed ho recentemente fondato “Yoga con Fede”. Quella “Fede” sono ovviamente io, ma giocando con il mio nome ho voluto strizzare l’occhio alla Fede incrollabile che ho in questa pratica, ed anche al sentimento di profonda devozione che mi lega alla Tradizione di cui mi faccio portavoce. Come spesso dico lo Yoga è una pratica spirituale che è stata estremamente confusa o banalizzata, tutto il mio lavoro di insegnamento è volta a sensibilizzare i praticanti circa la profondità del percorso che la tradizione sapienziale dello Yoga ci può offrire. Con il progetto “Yoga con Fede” propongo un percorso a distanza, fatto di video lezioni, incontri online, e seminari dal vivo. La scommessa è chiara: portare lo Yoga Tradizionale in un ambiente prevalentemente digitale….ci riusciremo?